Risorgimento



Sale dedicate a Don Giovanni Verità e Giuseppe Garibaldi

Al pianterreno, nell’appartamento in cui abitò Don Giovanni Verità è ospitata la sezione risorgimentale. Il materiale esposto ci parla dell’impegno patriottico di un sacerdote che, pur non tradendo mai la sua missione religiosa, antepose la l’indipendenza e l’unità della Nazione alla obbedienza al Papa Re. Un’ampia documentazione testimonia l’attività della trafila locale, clandestinamente impegnata a far attraversare il confine del Granducato ai patrioti in fuga dalle Legazioni Pontificie, l’ardente partecipazione dei giovani modiglianesi alle guerre di indipendenza e la grande amicizia che legò Don Giovanni e Giuseppe Garibaldi fino alla morte del Generale. Gli oggetti raccontano anche la quotidianità dell’uomo Don Giovanni, di grande cultura ma dalle semplici abitudini ed anche l’impegno delle donne nel tessere divise e cucire bandiere.
C’è la camera (ricostruita sulla base delle testimonianze) in cui Garibaldi per la prima ed unica volta dormì nel letto di un prete, e la cucina dove stavano nascosti i fuggiaschi, pronti ad entrare nel pozzo al sopraggiungere delle guardie.


É stata riallestita, con la collaborazione della locale Sezione ANPI, una sala dedicata ai caduti modiglianesi dei due conflitti mondiali, alla dittatura fascista e alla Resistenza nei territori di Modigliana e Tredozio. Si raccontano le vite degli antifascisti modiglianesi, tra cui quella di Alfredo Samorì, pacifico resistente perseguitato per anni dal regime. Inoltre si ricostruisce la vicenda, conclusasi tragicamente, del battaglione Corbari, gruppo partigiano svincolato dalle altre formazioni operanti in Romagna in quanto non caratterizzato da nessuna connotazione politica, se non da quella dell’antifascismo. Corbari, Iris Versari, Casadei e Spazzoli, a seguito di una delazione, furono catturati da un gruppo fascista a Cornio il 18/08/1944. Nelle ore seguenti vennero tutti uccisi (Iris si suicidò) e i loro corpi vennero appesi ai lampioni di piazza Saffi a Forlì. L’allestimento si snoda in un percorso fotografico, didascalico e multimediale utile a un’agevole fruizione da parte di chi ha vissuto quel periodo, da parte di chi non conosce le vicende, ma soprattutto da parte dei giovani e degli alunni delle scuole. Questa esposizione ha l’obiettivo di trasferire, soprattutto ai più giovani, la conoscenza dei fatti e delle tragiche vicende del periodo fascista che gli italiani e i partigiani dovettero subire, per poi arrivare, attraverso la lotta di Resistenza, alla Liberazione del Paese, alla Democrazia e alla Carta Costituzionale tuttora vigente.

Resistenza 1918-45


Storie vicende legate alla Resistenza Romagnola della valle del tramazzo tra Modigliana e Tredozio


Pia Tassinari



Sala dedicata al grande soprano Pia Tassinari

Il visitatore è accolto in un salotto della prima metà del ‘900, da dove pare che Pia Tassinari (1903 – 1995), una delle prime donne della lirica italiana, si sia assentata per un breve lasso di tempo. Sul pianoforte la fotografia del marito, il tenore Ferruccio Tagliavini, sulle pareti immagini originali, con dedica, dei più grandi musicisti e cantanti dell’epoca, e testimonianze di una sfolgorante carriera, che vede la Pia, calcare i più prestigiosi teatri di tutto il mondo. Dentro la credenza monili, medaglie e gioielli, fra cui una spilla, dono di S.M. la Regina Elena di Savoia, su un tavolino album di fotografie. In un angolo costumi di scena indossati in opere famose. E la splendida voce di Pia che incanta e suggestiona.


Sala delle armi


La sezione, di recente istituzione, costituita da esemplari prima sparsi in altri settori espositivi, è nata per garantire migliore conservazione,organicità e facilità di lettura ad un patrimonio caratterizzato da diverse tipologie, che identificano un secolo e mezzo di storia (XIX e piena metà del XX secolo). Sono esposte armi della I e della II guerra
mondiale, cimeli riportati dalla guerra di Eritrea, fucili napoleonici, sciabole e doppiette di fattura italiana e straniera, utilizzate dagli ufficiali del Granducato di Toscana e dai volontari combattenti nelle guerre di indipendenza. Particolarmente interessanti le armi prodotte da un artigiano modiglianese (G.Liverani), che riforniva anche la casa reale di fucili da caccia.


Sezione archeologica



Sale dedicate ai reperti archeologici

L’ambiente, intatto e suggestivo della cantina-dispensa di Don Giovanni, ospita la raccolta archeologica. Questa si compone di una donazione, (fatta nel 1887 da A.Viarani all’Accademia degli Incamminati), di un nucleo presente in un antico museo del Convento dei Cappuccini e di altri pregevoli reperti più recentemente rinvenuti. Un’ascia martello celtica, bronzetti, fibule a navicella, un’ampia collezione di monete romane, la campana della Santa Barbara del Castello dei Conti Guidi, statuette di grande interesse, frammenti di vasellame di varia tipologia, resti di tombe, sono solo alcuni dei tanti reperti (dal VI-V sec. A.C. Al XVII sec.), esposti in questa preziosa raccolta.